Il doppio tesseramento è realtà. Trentalange: “Un salto culturale”

Quella di ieri è stata una giornata storica in seguito all’accoglimento, da parte del Consiglio Federale riunitosi a Roma, della proposta avanzata dall’Associazione Italiana Arbitri in merito alla possibilità del doppio tesseramento. Si tratta di uno dei grandi obiettivi individuati dal Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange e dal Comitato Nazionale, che trova ora compimento a meno di due mesi dall’elezione avvenuta in occasione dell’Assemblea Generale lo scorso 14 febbraio.

La novità, approvata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio attraverso la modifica dell’articolo 40 comma 1, prevede la possibilità per ragazze e ragazzi fino ai 17 anni di essere tesserati sia per l’AIA sia per società della Lega Nazionale Dilettanti o del Settore Giovanile e Scolastico. Il doppio tesseramento arbitro-calciatore permetterà a questi giovani associati di dirigere partite di calcio nei gironi nei quali non è ovviamente presente la propria società.

“L’idea di avere un arbitro che ha giocato a pallone è un salto culturale e in termini di competenze – ha detto il Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange – In questo modo l’arbitro non sarà più visto come l’uomo nero, ma come un compagno di giochi: ne beneficeranno sia i direttori di gara che i calciatori. Credo che questa novità sia un bene per il calcio italiano, la Federazione è stata lungimirante”. “Questa modifiche rappresentano un’importante svolta nella progettazione di una nuova classe arbitrale” ha commentato a margine della riunione il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina.

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