Dopo la bella prestazione effettuata durante la finale di Coppa Italia di Eccellenza, finale arbitrata insieme a Giacomo Ruga (sezione di Biella) e Francesco Guarino (sezione di Novara), riportiamo le parole le vive parole del nostro associato Leonardo Umbrella che ci racconta la sua finale e le emozioni che ha vissuto.
“Erano tre anni che volessi dirigere questa partita, da quando la prima volta, ancora da arbitro di promozione, la andai a vedere nel 2014.
E quando riandai a vederla l’anno dopo perché l’arbitrava un amico.
E volevo dirigerla ancora io quando ho cominciato questa stagione.
Era il mio primo obiettivo stagionale, il secondo era ovviamente farla bene.
Dopo aver passato l’intera scorsa stagione in congedo per infortunio, raggiungere questo obiettivo ha significato tanto per me.
Ho rivisto tutto il mio anno solare, modi flash back, mentre mi dirigevo da Nichelino a Novarello.
Ero caduto, c’era stato il buio, mi ero rialzato e adesso c’era il sole.
Ero carico per questa partita come non lo ero stato mai prima. 
Entrare in campo per il riscaldamento e poi per la partita con cosi tanto pubblico, circa 600 persone, tribuna Casale a destra, tribuna Alpignano a sinistra e tribuna Arbitro al centro, tutt’e tre a far il tifo, è stato molto emozionante e stimolante.
Poi la partita in sé diventa come le altre che hai diretto prima, aumenta la concentrazione e dal fischio di inizio al triplice fischio ci siete come sempre: tu, il pallone e i giocatori.
Ora siamo appena giunti al giro di boa della stagione, spero di poter raggiungere gli altri obiettivi preposti con la stessa determinazione con la quale ho raggiunto questo.
Una cosa è certa: ce la metterò tutta.
Rimanere una stagione fuori non è stato affatto facile, ma a differenza di quanto pensassi all’inizio, non è stato un anno perso, mi ha cambiato. “
Leonardo Umbrella